Caucaso 2005
Un viaggio ideato e organizzato da Pina… e io al traino.
Azerbaigian
Atterriamo a Baku da dove partiamo. Tre giorni intensi, incluso un tentativo di concussione da parte di alcuni poliziotti nella metropolitana di Baku…
Georgia
Centrale nel viaggio, centrale nel cuore del Caucaso… dalle aride valli nei dintorni del monastero di Davit Gareja, fino al remoto e inaccessibile Svaneti, con le sue torri medievali in pietra, dove l’autorità è esercitata da clan secolari.
Martoriata da conflitti etnici e separatismi, la Georgia è una terra bellissima e ricca di storia e cultura.
Nello Svaneti siamo ospiti di una famiglia importante, che ci fa da lasciapassare.
All’ambasciata italiana a Tblisi ci avevano caldamente sconsigliato di recarci nello Svaneti, in quanto la zona era praticamente non presidiata, in mezzo ai territori separatisti dell’Abchazia e dell’Ossezia del sud. Si accede per una tortuosa strada di montagna, percorribile solo in fuoristrada… Sulla strada incontriamo i posti di blocco dell’esercito russo presenti come “forze d’interposizione” fra l’Abchazia e la Georgia, a presidio dell’enorme diga (272 metri) sull’Inguri, posta sul confine conteso.
Armenia
L’Armenia, un tempo grande regno con un grande popolo, martoriato dal genocidio, ora territorialmente ridotta nella sua parte orientale. Gli armeni guardano di là del confine il loro monte sacro, l’Ararat e l’antica capitale di Ani, le cui rovine sono sempre più compromesse.
A Ierevan siamo ospiti di Gohar, una gentile signora che affitta camere per arrotondare.
Di grande cultura e compagnia, anche con il suo compagno Ashot passiamo delle belle serate. E una sera abbiamo preparato per loro una tipica cena italiana… 🙂